Ailanto, Albero del Paradiso
Foto di Ailanto, Albero del Paradiso
Aspetto estivo della pianta già in fruttificazione.

<p>I fiori sono riuniti in <a href=glos_bot.php?v=pannocchia>pannocchie</a> terminali riccamente ramificate, lunghe 10-20 cm.</p> <p>Foglie ed <a href=glos_bot.php?v=infiorescenza>infiorescenze</a>.</p> <p>Aspetto dei coloratissimi frutti in estate.</p> <p>Le <a href=glos_bot.php?v=samara>samare</a> sono riunite in densi grappoli penduli, con seme centrale ed ala ritorta, efficace nel volo planato.</p> <p>Un giovane <a href=glos_bot.php?v=pollone>pollone</a> dalle caratteristiche cicatrici fogliari a forma di ferro di cavallo.</p> <p>La corteccia è grigio-brunastra, liscia e con l'età si screpola in placche rilevate, biancastre, romboidali.</p> <p>Vigorosi polloni su un muretto a secco.</p>
Specie: Ailanthus altissima (Mill.) Swingle
Nome volgare: Ailanto, Albero del Paradiso
Divisione: SPERMATOFITE
Sottodivisione: Angiosperme
Famiglia:SIMAROUBACEAE
Habitat: margini boschivi
Fioritura: da Maggio a Giugno
Forma: Fanerofita arborea
Durata/Portamento: albero
(perenne)
Colore del fiore: verde
Origine: esotica
Protezione: Nessuna

L'Ailanto è un albero a foglie caduche con tronco diritto e slanciato, che può raggiungere l'altezza di 25 m. La corteccia è grigio-brunastra, liscia e con l'età si screpola in placche rilevate, biancastre, romboidali. E' una pianta proveniente dalla Cina ed è stata introdotta in Italia nel 1760; da allora si è rapidamente propagata colonizzando vaste aree ai margini dei boschi. Il forte ombreggiamento della sua chioma riduce o impedisce la crescita delle specie indigene. Cresce frequentemente anche negli incolti e ai margini delle strade.

Le foglie sono composte da numerose foglioline (fino a 31) di forma lanceolata con margine intero e base asimmetrica spesso recante 2-4 dentelli ghiandolosi. Se stropicciate emanano un odore sgradevole ed una sostanza che può irritare la pelle.

I fiori sono poco appariscenti, ermafroditi oppure unisessuali, riuniti in pannocchie terminali riccamente ramificate, lunghe 10-20 cm. Sono ricchi di polline e di nettare e sono visitati dalle api; tuttavia la riproduzione avviene soprattutto per via vegetativa grazie alla capacità della pianta di emettere nuove plantule (polloni) dalle radici.

I frutti sono samare riunite in densi grappoli penduli, con seme centrale ed ala ritorta, efficace nel volo planato.

Particolarità:

  • Il nome del genere Ailanthus deriva dal nome popolare della pianta utilizzato nell'arcipelago indonesiano delle Molucche che significa "albero del paradiso".
    Il nome della specie altissima si riferisce ovviamente al suo aspetto slanciato.
  • La coltura dell'Ailanto in Europa si è diffusa soprattutto nella seconda metà del secolo scorso ed è legata al tentativo di allevare un bruco (il Bombice dell'Ailanto) che doveva sostituire il Baco da seta minacciato da alcune malattie. La seta prodotta però era di qualità inferiore e l'allevamento fu abbandonato. Grazie alla sua adattabilità ed alla rapidità di riproduzione, si è naturalizzato in vasti territori dell'Europa e del Nordamerica, ed anche oggi è frequentemente coltivato nei parchi a scopo decorativo grazie anche ai suoi frutti che, prima della maturazione, assumono dei bellissimi colori gialli e rossicci. Pur essendo poco longevo si presta bene per l'alberazione degli ambienti urbani in quanto sopporta l'aridità e l'inquinamento ed è resistente a parassiti e malattie.

Ultimo aggiornamento:
25/8/2018
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