Garofanino maggiore, Erba di S. Antonio, Epilobio
Foto di Garofanino maggiore, Erba di S. Antonio, Epilobio
I fiori sono raccolti in lunghi racemi terminali di forma piramidale.

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Specie: Chamaenerion angustifolium (L.) Scop.
=Epilobium angustifolium L.
Nome volgare: Garofanino maggiore, Erba di S. Antonio, Epilobio
Divisione: SPERMATOFITE
Sottodivisione: Angiosperme
Famiglia:ONAGRACEAE
Habitat: fossati, sponde
Fioritura: da Giugno a Agosto
Forma: Emicriptofita scaposa
Durata/Portamento: perenne
Colore del fiore: lilla
Origine: autoctona
Protezione: Nessuna

Pianta erbacea vivace ed elegante alta fino a 2 m, che si nota solitamente in montagna o in collina (oltre i 600 m) sulle sponde dei ruscelli, ai margini ombrosi dei boschi, negli avvallamenti umidi. Qui forma vasti consorzi ed è impossibile ignorarla. Più insolito è ritrovarla nel Parco e la sua presenza, in alcune stazioni umide, è una sorpresa gradita e un dono prezioso da conservare.

E' provvista di un rizoma strisciante molto ramificato dal quale si sviluppa il fusto eretto, angoloso, glabro, spesso arrossato.

Le foglie, lunghe fino a 15 cm, sono alterne, sessili con lamina lanceolata e margine intero; la pagina inferiore è più chiara e presenta delle nervature ben evidenti.

I fiori, peduncolati, sono riuniti in lunghi e folti racemi terminali di forma piramidale. La corolla, che misura 20-25 mm, è formata da 4 petali roseo-purpurei intercalati dai sepali rossastri e lanceolati del calice. Lo stilo è curvato verso il basso. I fiori sbocciano progressivamente dalla base dell'infiorescenza verso l'alto.

I frutti sono capsule allungate che a maturità si dividono in 4 sezioni incurvate verso l'esterno. I piccolissimi semi sono provvisti di filamenti piumosi che facilitano la diffusione ad opera del vento.

Particolarità:

  • Il nome del genere Chamaenerion deriva dal greco e significa "piccolo Oleandro" per la somiglianza delle foglie a quelle dell'Oleandro.
    Il nome della specie angustifolium si riferisce alle sue foglie strette ed allungate (anguste).
  • Pur essendo di scarso interesse farmacologico, la pianta era conosciuta per le sue proprietà antinfiammatorie, sedative ed astringenti. Veniva usata contro la tosse e per alleviare le irritazioni delle mucose della bocca e della gola.
    Attenzione: le indicazioni farmaceutiche hanno solo scopo informativo; qualunque applicazione e assunzione deve essere prescritta e seguita dal medico.
  • Curiosità: l'Epilobio fu una delle prime piante a spuntare tra le macerie dei bombardamenti della seconda Guerra Mondiale ed inoltre si diffonde rapidamente nei terreni colpiti da incendi e disboscamenti.

Ultimo aggiornamento:
28/2/2018
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