Specie: | Prunus avium (L.) L. |
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Nome volgare: | Ciliegio |
Divisione: | SPERMATOFITE |
Sottodivisione: | Angiosperme |
Famiglia: | ROSACEAE |
Habitat: | boschi, prati |
Fioritura: | da Marzo a Aprile |
Forma: | Fanerofita arborea |
Durata/Portamento: | albero (perenne) |
Colore del fiore: | bianco |
Origine: | autoctona |
Protezione: | Nessuna |
E' un albero a foglie caduche alto 15-20 m. Cresce in forma spontanea nei boschi luminosi del Parco su terreno ricco di humus, dove si associa spesso a querce, carpini e aceri. Lo si può trovare anche ai margini di sentieri, nei prati terrazzati o vicino ai vigneti.
Il fusto e i rami sono eretti; il tronco è bruno-rossiccio con la corteccia liscia cosparsa di lenticelle in righe orizzontali.
Le foglie sono alterne con picciolo lungo 2-4 cm che, nel punto di inizio della lamina, porta 2-4 ghiandole nettarifere rossicce che producono una sostanza molto appetita dalle formiche. La forma delle foglie è oblanceolata con margine regolarmente seghettato; la pagina superiore è glabra, quella inferiore è pelosa in corrispondenza delle nervature.
I fiori, che misurano 2-3 cm, si sviluppano poco prima dell'emissione delle foglie e sono riuniti a 2-3 su lunghi peduncoli. Hanno 5 petali bianchi e numerosi stami di lunghezza diversa, in parte sporgenti dalla corolla. I sepali sono riflessi.
I frutti sono drupe rosse (ciliege).
Particolarità:
- Il nome scientifico Prunus avium significa "Ciliegio degli uccelli" perché i suoi frutti sono appetiti soprattutto da merli, tordi, storni e cornacchie che ne favoriscono la disseminazione (dispersione endozoocora).
- Le ciliegie maturano in giugno/luglio, devono essere colte quando sono sode, prive di ammaccature e consumate in un breve periodo perché si deteriorano facilmente. Se lasciate sull’albero troppo a lungo, questi frutti vengono attaccati da una mosca che vi depone un uovo e la larva (in dialetto "il giuanin"), si gusterà la dolce polpa... al nostro posto.
Le ciliegie, oltre ad essere deliziose quando sono fresche, si prestano ad essere utilizzate per la produzione di marmellate, sciroppi, succhi, canditi e ottimi liquori come il maraschino.
Hanno un’azione diuretica, moderatamente lassativa, sono ricche di zuccheri (ma con un minimo apporto calorico), potassio, calcio, ferro, fosforo... Sono consigliate a chi soffre di reumatismi e di ipertensione arteriosa e, per le vitamine che contengono, sono indicate per i bambini e gli adolescenti. - Il legno del ciliegio è molto pregiato: è duro, flessibile e si fessura difficilmente e viene utilizzato per fabbricare manici di coltelli e spazzole, oggetti di artigianato artistico e strumenti musicali. Si presta bene inoltre per lavori di intarsio e di tornitura.
- Il patrono di Monza, San Gerardo Tintore, è venerato come "il Santo delle ciliege" e, nell'iconografia sacra, viene sempre rappresentato con questi frutti. Narra una leggenda che una sera San Gerardo si era fermato a pregare nel Duomo di Monza e voleva restarvi tutta la notte. Per convincere i sagrestani che non glielo volevano permettere, promise loro un cestello di ciliege anche se era pieno inverno. La mattina seguente il santo donò a ciascuno di loro un cestello colmo di ciliege mature. In ricordo di questo episodio, il giorno della festa del Santo che cade il 6 giugno, si usa offrire questi frutti ai canonici del Duomo.
19/10/2020
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