Specie: | Fragaria vesca L. subsp. vesca |
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Nome volgare: | Fragola comune |
Divisione: | SPERMATOFITE |
Sottodivisione: | Angiosperme |
Famiglia: | ROSACEAE |
Habitat: | prati umidi, margini boschivi |
Fioritura: | da Marzo a Giugno |
Forma: | Emicriptofita reptante |
Durata/Portamento: | perenne |
Colore del fiore: | bianco |
Origine: | autoctona |
Protezione: | Nessuna |
Piccola pianta erbacea alta 5-20 cm, comune nel Parco; cresce nei prati umidi e ai margini dei boschi. E' molto simile a Fragaria moschata ma quest'ultima ha una struttura (fusto, foglie e fiori) decisamente più grande.
Ha rizoma obliquo e lunghi stoloni aerei e striscianti portanti una brattea ad ogni internodo. I fusti fioriferi (scapi) sono esili, eretti e poco ramificati nella parte superiore.
Le foglie sono riunite in rosetta basale, hanno un lungo picciolo pubescente e sono composte da 3 segmenti ellittici con margine dentato. Il dente apicale è di dimensioni simili ai due denti laterali più vicini. La pagina superiore è di colore verde vivo, la pagina inferiore è più chiara e un po' pelosa in corrispondenza delle nervature.
I fiori sono ermafroditi, misurano 10-15 mm di diametro ed hanno la corolla composta da 5 petali bianchi tondeggianti al cui centro ci sono numerosi stami e pistilli. Il calice è formato da 5 sepali triangolari e da un epicalice.
Il frutto è un conocarpo rosso, ovale, portato da un peduncolo ricurvo.
Attenzione a non confondere le fragoline di bosco con quelle "matte" di Potentilla indica! Le distinguiamo subito per il portamento eretto del frutto (quello della fragola è inclinato) e per la sua rotondità (la fragola è più allungata, cuoriforme).
Particolarità:
- Il nome del genere Fragaria deriva dal latino "fragrans" = profumato, fragrante.
Il nome della specie vesca viene dal latino "vescus" = molle.
Entrambi gli epiteti si riferiscono alle qualità dei frutti. - Questo minuscolo capolavoro di sapore, profumo e colore era già noto nell’epoca neolitica, ma le sue molteplici proprietà curative, furono citate per la prima volta da Plinio il Vecchio, grande naturalista e storico romano vissuto nel I secolo d. C.
Sono infatti preziose sia come alimento, sia come medicinale: contengono vari acidi organici (salicilico, tartarico, citrico), sali minerali, ferro, calcio e molta vitamina C. Queste caratteristiche conferiscono loro proprietà astringenti, toniche, depurative, calmanti, diuretiche.
5/11/2015
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