Il Pero comune è un albero robusto, alto 5-20 m, di origini antichissime proveniente con molta probabilità dall'Asia e nota ai Greci 800 anni prima di Cristo. E' da considerarsi il risultato di un insieme di ibridi tra specie selvatiche diverse. Nel Parco si trovano spesso piante un tempo coltivate ed inselvatichite di Pero comune, ma la specie tende ad insediarsi spontaneamente in alcuni boschi.

I rami non hanno spine, sono ascendenti e tomentosi da giovani, patenti negli esemplari adulti. Il fusto ha corteccia di color grigio scuro, sfaldata in placche rettangolari longitudinali. Le gemme sono glabre.

Le foglie hanno un lungo picciolo (circa quanto la lamina) e sono ovate o ellittiche (lunghe 4-7 cm), brevemente acuminate all'apice, dentellate sul margine. Da giovani sono pubescenti, poi diventano glabre e lucide sulla pagina superiore.

I fiori sono riuniti in mazzetti ombrelliformi, con peduncoli lunghi fino a 3 cm. Compaiono poco prima delle foglie o contemporaneamente ad esse. La corolla, che misura 25-30 mm di diametro, è composta da 5 petali bianchi subrotondi, dentro ai quali spiccano le antere rosse e gli stili lunghi quasi quanto gli stami. I sepali sono lanceolato-acuminati.

Il frutto, la pera, è botanicamente definito pomo.

Particolarità:

• Il nome del genere Pyrus ha origine incerta: secondo alcuni sarebbe il nome celtico assegnato alla pianta, secondo altri il nome si riferirebbe ai frutti piramidali.
  Il nome della specie communis = comune, si riferisce alla diffusione della pianta.
• Molte specie selvatiche sono usate come portainnesto per le varietà coltivate del Pero comune, con il quale sono completamente interfertili.