Pianta erbacea alta 20-60 cm, spontanea nel Meridione, mentre al Nord viene coltivata per l'aroma particolare delle sue foglie. Nel Parco la si può trovare occasionalmente inselvatichita negli incolti ai margini di vie o presso ambienti ruderali.

I fusti sono ascendenti, molto ramosi.

Le foglie sono pennatosette, lobate, con incisioni variabili e diventano progressivamente più piccole verso l'alto.

I fiori sono disposti in racemi allungati, misurano 2-3 cm di diametro ed hanno la corolla composta da 4 petali spatolati biancastri venati di viola.

I frutti sono silique appuntite, appressate al fusto e sormontate da un becco di 7-10 mm.

Particolarità:

• Il nome del genere Eruca è il nome latino anticamente assegnato alla pianta.
  Il nome della specie vesicaria deriva dal latino e significa vescica, in riferimento probabilmente alle proprietà diuretiche della pianta.
• La Rucola è conosciuta fin dai tempi antichi per le sue proprietà medicinali. I Romani infatti avevano apprezzato le sue virtù depurative, digestive, diuretiche, stimolanti, toniche e le attribuivano addirittura proprietà afrodisiache utilizzando anche i semi come rimedio contro l'impotenza e l'infertilità.
  Attenzione: le indicazioni farmaceutiche hanno solo scopo informativo; qualunque applicazione e assunzione deve essere prescritta e seguita dal medico.
• La Rucola è anche apprezzata per il sapore aromatico, leggermente piccante, delle sue foglie che si consumano fresche nelle insalate miste e che arricchiscono di sapore i tramezzini, alcuni formaggi molli e varie pietanze. Oltre alla Rucola coltivata, ci sono Rucole selvatiche altrettanto gustose presenti nel Parco come Diplotaxis muralis e Diplotaxis tenuifolia.