Il Melo selvatico è un alberello gracile e spinoso, a foglie caduche, alto fino a 10 m. Nel Parco la sua presenza è limitata e sporadica, lo si può trovare nei boschi umidi di fondovalle su suoli ricchi di humus.

La corteccia è bruno-grigiastra e col tempo si fessura in scaglie irregolari che tendono a desquamarsi. I rami giovani sono inizialmente tomentosi e rossastri, poi diventano glabri e di colore simile alla corteccia. Le gemme sono disposte a spirale sui rami, con perule rosso-brune.

Le foglie sono alterne, provviste di un lungo picciolo e con lamina ovale, acuminata, lunga fino a 9 cm. Il margine è dentellato. La pagina superiore è lucida e glabra, quella inferiore è pelosa lungo le nervature.

I fiori, provvisti di un breve peduncolo, sono riuniti a 3-7 all'apice di corti rami e misurano 20-35 mm di diametro. Hanno la corolla bianco-rosea costituita da 5 petali obovati ed il calice peloso formato da 5 sepali stretti e persistenti sul frutto. L'impollinazione è entomofila, soprattutto ad opera delle api domestiche (Apis mellifera).

I frutti sono pomi di circa 3 cm di diametro di color giallo-verdognolo ed hanno sapore acidulo. Maturano in agosto/settembre.

Particolarità:

• Il nome del genere Malus è il nome latino anticamente usato per indicare il Melo.
  Il nome della specie sylvestris viene dal latino "silvestris" = selvatico, di bosco.
• Per le altre particolarità vedi Malus domestica.
• I fiori del Melo selvatico sono utilizzati nella floriterapia di Bach. Per approfondimenti vedi Fiori di Bach.