Il Fico è un albero a foglie caduche dell'altezza di 3-10 m, coltivato per i suoi frutti ma spesso spontaneo presso le zone ruderali calde ed assolate. E' una pianta resistente alla siccità ma risente molto delle avversità climatiche, in particolare delle basse temperature.

Il tronco è corto e ramoso con corteccia liscia di color grigio-cenerino.

Le foglie sono alterne, grandi, scabre e di forma molto variabile: possono essere semplici oppure provviste di 3-5 lobi oblunghi con margine dentato.

Nelle forme spontanee i fiori sono monoici, piccoli e poco evidenti. Si sviluppano all'interno di un involucro a forma di anfora con una piccola apertura, situato all'ascella delle foglie. I fiori maschili sono raggruppati nei pressi dell'apertura ed hanno 5 stami, quelli femminili si trovano alla base e sono formati da un ovario che dà origine ad un piccolo achenio con un peduncolo carnoso.

Il frutto (fico) è composto da tanti piccoli acheni riuniti in un involucro carnoso e piriforme (siconio) di colore verde, marrone o viola-scuro, lungo 5-8 cm.

Particolarità:

• Il nome del genere Ficus deriva dal greco "sykon" = fico.
  Il nome della specie carica si riferisce alla Caria, regione dell'Asia minore da cui si pensava che la pianta provenisse.
• Le modalità di impollinazione nelle piante spontanee, sono particolarmente complesse.
  Nel corso di un anno il Fico produce 3 differenti generazioni di infiorescenze: i profichi, i fichi e le mamme.
  Alla fine di marzo le femmine di una specie di vespa (Blastophaga psenes) depongono un uovo in ciascun fiore dei profichi che si sviluppano in questo periodo. Le larve si nutrono dei tessuti dell'ovario fino a giugno quando, completamente formate, le vespe si accoppiano e fuoriescono dai profichi ricche di polline.
  A questo punto le vespe impollinano i fiori del fico vero e proprio ma non possono deporre le uova in quanto lo stilo allungato ne impedisce l'accesso.
  Esse allora vanno a deporre le uova nei fiori della terza generazione di fichi, le cosiddette "mamme", che sono sterili (fiori galligeni) e non producono quindi frutto.
  Le vespe si sviluppano e sfarfallano di nuovo in primavera quando i profichi tornano a fiorire ed il ciclo si conclude.
  Profichi e mamme sono finalizzati dunque alla riproduzione dell'insetto, mentre i fichi propriamente detti, che maturano in estate, costituiscono i frutti eduli che provvedono alla disseminazione della pianta.
  Nelle piante coltivate il processo è diverso.
• Gemme e frutti hanno innumerevoli pregi e proprietà medicinali. Sono indicati contro tutti i problemi gastrici (gastroduodenite, ulcera gastroduodenale, bruciori di stomaco ecc.) contro le allergie solari; sono energetici, lassativi, mineralizzanti, vitaminici. Utili nelle coliti, nella stitichezza, negli stati febbrili, nelle infiammazioni polmonari e intestinali, nelle bronchiti, nelle tracheiti, nei raffreddori, nelle infiammazioni della bocca...
  Le foglie contengono delle sostanze che hanno un'azione fotosensibilizzante, da non usarsi esternamente se si desidera esporsi al sole. Il lattice per uso esterno può essere irritante sulla pelle e viene utilizzato per porri e verruche.
  Attenzione: le indicazioni farmaceutiche hanno solo scopo informativo; qualunque applicazione e assunzione deve essere prescritta e seguita dal medico.