Barba di becco comune
Foto di Barba di becco comune
Vegeta nei prati asciutti e soleggiati.

<p>I <a href=glos_bot.php?v=capolino>capolini</a> sono grandi e formati da soli fiori <a href=glos_bot.php?v=ligulato>ligulati</a> di colore giallo intenso che si aprono al mattino e si chiudono verso mezzogiorno o con tempo coperto. </p> <p>L'<a href=glos_bot.php?v=involucro>involucro</a> è cilindrico.</p> <p>Le <a href=glos_bot.php?v=brattea>brattee</a> dell'<a href=glos_bot.php?v=involucro>involucro</a> sono <a href=glos_bot.php?v=lanceolato>lanceolate</a>.</p> <p>La pianta in frutto.</p> <p>Le piante in un prato.</p>
Specie: Tragopogon pratensis L.
Nome volgare: Barba di becco comune
Divisione: SPERMATOFITE
Sottodivisione: Angiosperme
Famiglia:ASTERACEAE (COMPOSITAE)
Habitat: prati, incolti
Fioritura: da Maggio a Giugno
Forma: Emicriptofita scaposa
Durata/Portamento: perenne
Colore del fiore: giallo
Origine: autoctona
Protezione: Nessuna

Pianta erbacea robusta alta 30-80 cm. Cresce nei prati e negli incolti asciutti e ben soleggiati.

Possiede una radice a fittone e fusto eretto poco ramoso, glabro e striato.

Le foglie sono strette, scanalate, con lamina allargata e amplessicaule alla base, poi ristretta e lineare all'apice che si arrotola formando un ricciolo.

I capolini sono grandi (3-6 cm di diametro), formati da soli fiori ligulati di colore giallo intenso che si aprono al mattino e si chiudono verso mezzogiorno o con tempo coperto. L'involucro è cilindrico e circondato da brattee lanceolate che, dopo la fioritura, si ripiegano verso il basso.

I frutti sono acheni fusiformi con filamento lungo e pappo di peli piumosi e rigidi.

Particolarità:

  • Il nome del genere Tragopogon viene dal greco "trágos" = caprone e "pogón" = barba, con riferimento alle setole del pappo, che fanno pensare alla barba di un caprone.
    Il nome della specie pratensis deriva dal latino "prátum" = prato ed indica l'habitat della pianta.
  • E' una pianta medicinale con proprietà depurative, diuretiche, espettoranti, sudorifere e astringenti. L'uso è particolarmente consigliato a chi soffre di arteriosclerosi, reumatismi, diabete, gotta e ipertensione arteriosa. Aiuta ad eliminare i residui tossici del metabolismo.
    Attenzione: le indicazioni farmaceutiche hanno solo scopo informativo; le applicazioni terapeutiche devono essere prescritte e seguite dal medico.
  • Le radici e i giovani germogli, si possono consumare in minestre, frittate, oppure lessi conditi con olio e limone, oppure passati in padella al burro. Le foglie più tenere possono essere consumate anche crude in insalata.

Ultimo aggiornamento:
6/5/2020
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