Specie: | Saponaria officinalis L. |
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Nome volgare: | Saponaria |
Divisione: | SPERMATOFITE |
Sottodivisione: | Angiosperme |
Famiglia: | CARYOPHYLLACEAE |
Habitat: | incolti umidi |
Fioritura: | da Giugno a Settembre |
Forma: | Emicriptofita scaposa |
Durata/Portamento: | perenne |
Colore del fiore: | rosa |
Origine: | autoctona |
Protezione: | Nessuna |
Pianta erbacea alta 30-70 cm comune nel Parco. Ama i terreni freschi e umidi come le rive dei corsi d’acqua, gli incolti, i campi e le zone antropizzate.
E' provvista di rizoma strisciante e fusti eretti cilindrici, glabri, ingrossati ai nodi.
Le foglie sono opposte, lanceolate con 3 nervature rilevate; quelle superiori sessili, quelle inferiori brevemente picciolate.
I graziosi fiori rosati e delicatamente profumati che misurano 25-30 cm, sono riuniti in cime dense e fogliose alla sommità del fusto. Hanno 5 petali spesso ripiegati all'indietro e un lungo calice cilindrico, spesso violaceo, con denti piccolissimi.
I frutti sono capsule allungate e ristrette all'apice contententi numerosi semi un po' appiattiti, nerastri e reniformi.
Particolarità:
- Il nome del genere Saponaria deriva dal latino "sapo" che significa "sapone" e si riferisce all’alto contenuto di saponine di queste piante.
Il nome della specie officinalis significa che la pianta può essere impiegata per scopi farmaceutici, erboristici ecc. - E' una pianta conosciuta fin dall'antichità, già usata come sapone dagli Assiri (VIII a.C.) ed impiegata per sgrassare la lana che le popolazioni nomadi dell'Asia impiegavano per tessere i loro famosi tappeti. Ippocrate (medico vissuto nel IV sec. a.C.) esaltava le possibilità terapeutiche della saponaria "capace di depurare il corpo e donare alle donne una pelle rosata, degna di quella di Venere". Usata dagli antichi romani nei bagni termali, in tempi passati medici arabi la impiegavano nella cura della lebbra e di malattie della pelle. In campo estetico si può utilizzare come shampoo per capelli fragili ma può causare gravi irritazioni agli occhi. Contiene saponina (un glucoside tossico), resina e vitamina C che le conferiscono proprietà depurative, diuretiche, sudorifere e toniche. Oggi è usata raramente perchè può causare disturbi e risultare velenosa.
Attenzione: le indicazioni farmaceutiche hanno solo scopo informativo; qualunque applicazione e assunzione deve essere prescritta e seguita dal medico.
12/7/2018
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