Specie: | Helleborus viridis L. subsp. viridis |
---|---|
Nome volgare: | Elleboro verde |
Divisione: | SPERMATOFITE |
Sottodivisione: | Angiosperme |
Famiglia: | RANUNCULACEAE |
Habitat: | boschi umidi |
Fioritura: | da Febbraio a Marzo |
Forma: | Geofita rizomatosa |
Durata/Portamento: | perenne |
Colore del fiore: | verde |
Origine: | autoctona |
Protezione: | Raccolta regolamentata |
Pianta erbacea rizomatosa alta 20-40 cm. E' una specie boschiva comune nel Parco, tra le prime a fiorire in pieno inverno insieme al Campanellino (Leucojum vernum), quando il sottobosco è ancora secco e spoglio.
Il fusto è eretto e cilindrico.
Il fusto è senza foglie (afillo) per tutto il tempo della fioritura, solo successivamente nascono dal rizoma grosso e strisciante 1 o 2 foglie basali grandi 20-40 cm, coriacee, di colore verde scuro che perdurano a lungo fino all'estate. Sono provviste di un lungo picciolo, hanno lamina palmata, divisa in 9-11 segmenti lanceolati, con margine dentato.
I fiori sono posti all’apice dei fusti ed incuriosiscono spesso per il loro inconsueto colore verde; quando sono in boccio sono ripiegati verso il basso, poi, timidamente, alzano la loro corolla e dispiegano i loro grandi tepali mettendo in risalto i numerosi stami dalle antere biancastre. Subito sotto il fiore ci sono delle grandi foglie bratteali sessili e divise in 3 segmenti spesso triforcati.
Il frutto è un insieme di follicoli.
Particolarità:
- Il nome del genere Helleborus deriva da due parole greche che significano "pianta mortale", per la sua tossicità.
E' infatti una pianta velenosa sia per gli uomini sia per gli animali. Veniva usata nei tempi antichi per curare il mal di denti, si credeva che ne arrestasse la caduta e si riteneva fosse un buon rimedio contro la pazzia. Oggi che si conoscono i suoi principi attivi, non viene più utlilizzata nemmeno per la preparazione dei farmaci.
Il nome della specie viridis viene dal latino e si riferisce al colore del fiore.
28/11/2015
- Opzioni