Specie: | Fagus sylvatica L. subsp. sylvatica |
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Nome volgare: | Faggio |
Divisione: | SPERMATOFITE |
Sottodivisione: | Angiosperme |
Famiglia: | FAGACEAE |
Habitat: | boschi mesofili |
Fioritura: | Maggio |
Forma: | Fanerofita arborea |
Durata/Portamento: | albero (perenne) |
Colore del fiore: | marrone, giallo |
Origine: | autoctona |
Protezione: | Nessuna |
Albero a fogliame deciduo che può raggiungere i 30 m di altezza. Ha una bella chioma espansa e densa, di colore verde lucente, che in autunno si tinge di giallo e arancione donando al bosco spettacolari pennellate di colore. Le gemme sono alterne, affusolate e appuntite, di colore bruno rossastro, disposte ad angolo e divergenti rispetto al rametto. Nel Parco è presente in alcuni boschi di fondovalle (spontaneo o piantumato in tempi antichi?) ma non sembra riuscire ad espandersi ulteriormente. Un'altra stazione del Parco dove il Faggio è presente, è un bosco piantumato qualche anno fa... dunque sicuramente non spontaneo, anche se sembra essersi ambientato bene e crescere in modo rigoglioso.
Il tronco è dritto, robusto e slanciato, con corteccia grigia e liscia.
Le foglie hanno lamina ellittica di aspetto coriaceo con base arrotondata ed apice appuntito; la pagina superiore è glabra e lucida, quella inferiore presenta dei ciuffi di peli rossastri agli angoli delle nervature; il margine è ondulato, leggermente crenato.
E' una pianta monoica, pertanto porta fiori maschili radunati in numerosi amenti penduli gialli (lunghi 15-20 mm) ed infiorescenze femminili formate da 2-3 fiori in una cupula verdastra rivestita da squame filiformi.
I frutti, le "faggiole", sono formate da due nucule racchiuse in una cupola a quattro valve.
Particolarità:
- Il nome del genere Fagus deriva dal greco antico "fagós", da "fágo" = io mangio, probabilmente riferito al passato valore alimentare di questa pianta.
Il nome della specie sylvatica deriva dal latino "silvaticus" = che vive nei boschi. - Anche il Faggio fu simbolo dell'Albero cosmico che unisce cielo, terra e inferi. Al tempo dei Romani era considerato "albero felice" e le coppe usate per i sacrifici erano intagliate nel suo legno. All'epoca di Plinio esisteva un tempio dedicato a "Juppiter fagutalis" di fianco ad un faggio sacro, ma il culto del Faggio, dedicato al dio supremo, passò a quello della Quercia diventata successivamente l'albero di Giove.
- Nei Faggi coltivati esiste la varietà asplenifolia che è un albero dal portamento maestoso, coltivato per la bellezza della sua chioma densa ed espansa, presente nel Parco con qualche stupendo esemplare in un giardino privato aperto al pubblico. Dal tronco corto e possente si stendono i rami fitti e robusti che in inverno espongono tutta la bellezza del loro profilo.
Ciò che caratterizza questa varietà sono le foglie profondamente incise, simili a quelle delle piccole felci di Asplenium da cui il nome "asplenifolia". - E' uno dei 38 fiori utilizzati nella floriterapia di Bach. Per approfondimenti vedi Fiori di Bach.
25/8/2018
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