Specie: | Euphorbia helioscopia L. subsp. helioscopia |
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Nome volgare: | Euforbia calenzuola |
Divisione: | SPERMATOFITE |
Sottodivisione: | Angiosperme |
Famiglia: | EUPHORBIACEAE |
Habitat: | incolti aridi |
Fioritura: | da Gennaio a Novembre |
Forma: | Terofita scaposa |
Durata/Portamento: | annuale |
Colore del fiore: | verde |
Origine: | autoctona |
Protezione: | Nessuna |
E' una pianta erbacea alta fino a 40 cm, comune su tutto il territorio del Parco. Cresce negli incolti, nelle macerie, nelle vigne, nelle zone coltivate e antropizzate.
Il fusto è ascendente, quasi sempre arrossato e leggermente peloso in alto.
Le foglie sono alterne, le inferiori piccole e poi progressivamente più grandi verso la parte apicale della pianta; hanno lamina obovato-spatolata, con apice arrotondato o retuso, dentellato o smarginato.
I fiori formano un’infiorescenza a ombrella a 5 raggi, con ciazio di 1-2 cm aventi ghiandole ovali; le brattee che lo circondano sono obovate, di color verde-giallastro, simili alle foglie superiori.
I frutti sono capsule lisce a 3 cocche.
Particolarità:
- Il nome del genere Euphorbia deriva dal nome del medico greco Euphorbos vissuto nel I secolo a.C. che utilizzava il lattice prodotto da queste piante nei suoi preparati. Tutte le specie di Euphorbia contengono un lattice tossico; la presenza della pianta in grandi quantità nel foraggio può causare gravi disturbi al bestiame che non se ne ciba e la evita accuratamente.
Il nome della specie helioscopia deriva dal greco "helios"=sole e "scopein"=guardare perchè la pianta si orienta sempre verso il sole compiendo lo stesso movimento (fototropismo) del più noto Girasole.
3/11/2015
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