Famiglia delle FABACEAE

Questa famiglia comprende un elevato numero di specie prevalentemente erbacee, alcune legnose, diffuse soprattutto nelle regioni temperate e fredde.
Il fusto è spesso volubile o strisciante e le foglie, per lo più composte e quasi sempre alterne, possono essere provviste di viticci o cirri che permettono alla pianta di arrampicarsi su cespugli e siepi. All'inserzione col fusto, le foglie portano solitamente 2 stipole.
I fiori sono spesso raccolti in infiorescenze a grappolo e sono facilmente riconoscibili per la loro forma caratteristica. La corolla è solitamente zigomorfa, costituita da un grande petalo superiore detto vessillo, ai cui lati stanno 2 petali, chiamati ali, e, sotto, altri 2 petali parzialmente uniti dal loro bordo inferiore, formano la carena che racchiude stami e pistillo. Gli stami sono 10 ma la loro struttura può presentarsi in due modi: tutti riuniti per i filamenti a formare un unico tubo, oppure 9 stami saldati e il decimo libero. L'ovario è supero (raramente semi-infero) e porta un unico stilo che finisce in uno stimma sottile. Il calice ha sepali uniti e forma un tubo sormontato da 5 denti.
Il frutto è un legume che assume molteplici aspetti (può essere allungato e dritto, ondulato, arrotolato a chiocciola con pelosità e spinosità variabile). Il legume si apre dall'alto in basso lungo 2 linee di sutura e può contenere uno o più semi. I semi contengono notevoli quantità di proteine, molti di essi sono importanti per l'alimentazione umana (fagioli, piselli, soia, ceci ecc.).
L'impollinazione è di regola entomofila e ci offre un bell'esempio di "rapporto di coppia" tra fiore e insetto.
Lo stratagemma messo in atto da questi fiori per giungere ad un’impollinazione sicura, è infatti davvero sorprendente: quando un insetto si appoggia sulla carena per succhiare il nettare, provoca col suo peso la fuoriuscita "a scatto" degli stami verso l’alto "infarinando" di polline il suo corpo. E’ evidente che esiste un rapporto tra dimensione del fiore e peso dell’insetto, il quale deve avere la forza di innescare il meccanismo di apertura.
Naturalmente, per evitare l’autoimpollinazione, gli stami maturano molto prima del pistillo. Solo dopo aver rilasciato il polline sull’insetto di turno, il pistillo si allunga notevolmente ed è pronto a ricevere il polline portato dal nuovo visitatore.

Opzioni

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