Trifoglio dei prati
Foto di Trifoglio dei prati
E' un Trifoglio molto comune nei prati.

<p>I <a href=glos_bot.php?v=capolino>capolini</a> sono globosi, portati su brevi <a href=glos_bot.php?v=peduncolo>peduncoli</a> all'<a href=glos_bot.php?v=ascella>ascella</a> delle foglie superiori.<br />I piccoli fiori che li compongono sono <a href=glos_bot.php?v=papilionaceo>papilionacei</a> di color roseo-violaceo.</p> <p>I fiori visitati dalla farfalla (<em>Colias crocea</em> Fourcroy, 1785)...</p> <p>... e da <em>Ochlodes venatus</em> (Turati 1905).</p>
Specie: Trifolium pratense L. subsp. pratense
Nome volgare: Trifoglio dei prati
Divisione: SPERMATOFITE
Sottodivisione: Angiosperme
Famiglia:FABACEAE (LEGUMINOSAE)
Habitat: prati, incolti
Fioritura: da Aprile a Dicembre
Forma: Emicriptofita scaposa
Durata/Portamento: perenne
Colore del fiore: rosa, lilla
Origine: autoctona
Protezione: Nessuna

Pianta erbacea alta 10-40 cm. E' uno dei trifogli più comuni, facile da trovare nei prati e negli incolti erbosi; spesso viene coltivato come foraggio. Si può confondere con Trifolium medium che si distingue per i fusti a zigzag, per il calice glabro e per le foglie più strette e allungate, prive della macula a "V".

Possiede una radice legnosa e fusti arcuato-eretti.

Le foglie hanno un lungo peduncolo, sono composte da 3 segmenti lanceolati o ellittici con una caratteristica macchia a "V" sulla pagina superiore. Le stipole sono allungate e terminanti in una breve punta.

I capolini sono globosi (generalmente 2) e misurano 1,5-3 cm. Sono portati su brevi peduncoli all'ascella delle foglie superiori e sono composti da piccoli fiori papilionacei di color roseo-violaceo. Il calice ha il tubo irsuto.

I frutti sono legumi con seme unico.

Particolarità:

  • Il nome del genere Trifolium deriva, ovviamente, dalla caratteristica disposizione delle tre foglioline.
    Il nome della specie pratensis in latino significa dei prati.
  • In Italia, questo genere conta una sessantina di specie ed ha forti connotazioni simboliche a causa delle sue foglie. E’ l’immagine del "tre", numero perfetto che rappresenta l’Uno e la sua manifestazione.
    I Druidi (sacerdoti celti) nutrivano una grande venerazione per questa pianta che consideravano sacra. Nelle fiabe irlandesi, di tradizione celtica, si narra che fosse la pianta prediletta degli elfi i quali apparivano al fortunato che avesse in mano il "re dei trifogli", cioè il raro quadrifoglio.
    Nel V secolo san Patrizio, evangelizzatore dell’Irlanda celtica, spiegò ai suoi connazionali il mistero della Trinità cristiana (tre persone uguali e distinte), mostrando loro un trifoglio. Ancora oggi, nel giorno dedicato al santo, gli irlandesi portano con orgoglioso spirito nazionale, un trifoglio all’occhiello. Così questa pianticella venne adottata come simbolo della Trinità da molti artisti come Michelangelo, Beato Angelico che la dipinsero nei quadri e negli affreschi di soggetto sacro.
  • E' una pianta dalle molteplici virtù terapeutiche. Conosciuta fin dall'antichità, Dioscoride e Galeno gli attribuivano la proprietà di guarire le ferite causate dal morso di serpenti velenosi. Dal XVI secolo in poi la pianta fu usata come febbrifugo, tonico, diuretico, stimolante delle mestruazioni. Al Trifoglio sono state attribuite anche molte altre funzioni: azione espettorante, antispastica, antinfiammatoria, regolatrice delle secrezioni ghiandolari, antieczematosa (da cui l’uso contadino di impacchi cutanei nelle dermatiti dei bambini). Infusi con questa erba sono stati impiegati per curare: bronchiti, tossi irritative, fenomeni infiammatori dell’intestino e disturbi legati alla menopausa.
    Attenzione: le indicazioni farmaceutiche hanno solo scopo informativo; qualunque applicazione e assunzione deve essere prescritta e seguita dal medico.

Ultimo aggiornamento:
13/10/2020
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