Pianta robusta, alta 2-5 m (simile alla Canna di Bambù), provvista di un grosso rizoma orizzontale dal quale si ergono dei culmi grossi e abbondantemente fogliosi. E' originaria dell'Asia centrale (esotica archeofita) e da noi viene coltivata soprattutto per usi agricoli, ma come spesso accade per le piante importate, si è presto adattata e spontaneizzata ovunque nei luoghi umidi.

Le foglie sono lunghe e ricadenti, con lamina lanceolata, larga fino a 8 cm, appuntita all'apice ed abbracciante metà fusto per mezzo di 2 orecchiette ondulate, molto pronunciate. La ligula è costituita da peli.

L'infiorescenza è formata da una pannocchia terminale, densa, eretta o ricurva, di colore violaceo-argentea, lunga 40-50 cm. Le spighette hanno solitamente 3 fiori (massimo 5) con glume simili tra loro e lemma con densi peli lanosi.

I frutti sono cariossidi.

Particolarità:

• Il nome del genere Arundo deriva dal celtico "aru" = acqua, con riferimento all'habitat di queste piante.
  Il nome della specie donax viene dal greco e significa canna.
• E' la canna più apprezzata per la fabbricazione di strumenti musicali ad ancia (famiglia dei clarinetti), detta anche Canna da musica o Canna di Provenza.
• In Emilia Romagna sono in corso da anni ricerche, studi ed esperimenti di coltivazione di piante per la produzione di biomasse vegetali ad uso energetico tra le quali figura anche Arundo donax. In particolare da queste biomasse vegetali è possibile ottenere biodiesel, termovalorizzazione, biotanolo e biogas.