Borsapastore comune
Foto di Borsapastore comune
L'infiorescenza.

<p>I fiori sono riuniti in <a href=glos_bot.php?v=racemo>racemi</a> terminali privi di foglie.</p> <p>Le foglie basali hanno forma estremamente variabile, possono essere profondamente <a href=glos_bot.php?v=lobato>lobate</a>, dentate o <a href=glos_bot.php?v=intero>intere</a> e formano una <a href=glos_bot.php?v=rosetta>rosetta</a> al suolo.</p> <p>Le foglie <a href=glos_bot.php?v=cauline>cauline</a> sono  <a href=glos_bot.php?v=amplessicaule>amplessicauli</a>.</p> <p>I frutti sono <a href=glos_bot.php?v=siliquetta>siliquette</a> appiattite, cuoriformi, contenenti numerosi semi.</p> <p>Una giovane pianta.</p> <p>Una pianta in un campo incolto.</p>
Specie: Capsella bursa-pastoris (L.) Medik. subsp. bursa-pastoris
Nome volgare: Borsapastore comune
Divisione: SPERMATOFITE
Sottodivisione: Angiosperme
Famiglia:BRASSICACEAE (CRUCIFERAE)
Habitat: incolti, ruderi
Fioritura: da Gennaio a Dicembre
Forma: Emicriptofita bienne
Durata/Portamento: bienne
Colore del fiore: bianco
Origine: autoctona
Protezione: Nessuna

Pianta erbacea alta 10-40 cm con radice legnosa a fittone. E' un'infestante comune ovunque, si adatta ad ogni tipo di clima e vegeta negli orti, nelle vigne, nei muri, nei coltivi.

Il fusto è eretto, esile, ramificato e poco peloso.

Le foglie basali hanno forma estremamente variabile, possono essere profondamente lobate, dentate o intere e formano una rosetta al suolo; le cauline sono amplessicauli.

I fiori piccoli (3-5 mm) e bianchi, sono riuniti in racemi terminali privi di foglie, hanno 4 petali opposti, nettamente più lunghi dei sepali del calice.

I frutti sono siliquette appiattite, cuoriformi, contenenti numerosi semi.

Particolarità:

  • Il nome del genere Capsella deriva dal latino "capsa" = cassetta, cofanetto, piccola borsa.
    Il nome della specie bursa-pastoris fa riferimento alla forma dei frutti, simili alle vecchie bisacce dei pastori.
  • E' una pianta conosciuta fin dall'antichità, celebrata da Dioscoride (medico e naturalista del I sec. d.C.) e da Galeno (medico e filosofo del II sec. d.C.) per le sue proprietà emostatiche. Questa banale e poco attraente pianta, accuratamente strappata come infestante da campi e orti, conobbe notorietà in Germania durante la prima Guerra Mondiale perché dalla sua radice si ricava un alcaloide ad azione vaso-costrittrice. Anche se non iscritta nella farmacopea italiana, Capsella è oggi di nuovo considerata per le sue molte proprietà medicamentose: infusi ed estratti dalle foglie sono emostatici, utili nel frenare le emorragie, nei difetti di coagulazione e nel contrastare perdite uterine abbondanti. Vengono inoltre preparate pomate contro le emorroidi.
    Attenzione: le indicazioni farmaceutiche hanno solo scopo informativo; qualunque applicazione e assunzione deve essere prescritta e seguita dal medico.
  • A titolo di curiosità ricordiamo che le rosette fogliari delle giovani piante, reperibili durante l’inverno e all’inizio della primavera, sono ottime per la preparazione di sapide minestre paesane.
  • Nonostante in natura l’impollinazione incrociata (tra individui diversi) sia quella maggiormente diffusa, esistono casi in cui può avvenire l’autoimpollinazione (autogamia). Alcune piante ruderali o infestanti (come nel caso di Capsella), poco appariscenti e prive di profumo o nettare possono, in assenza di insetti pronubi, autofecondarsi (autogamia facoltativa).
    L’autogamia diventa forzata (autogamia obbligata) nelle piante pioniere, in quelle che vivono in ambienti estremi (deserti o alta montagna) quando “il fai da te” diventa la condizione unica per la sopravvivenza.

Ultimo aggiornamento:
12/10/2020
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