Campanula a mazzetti
Foto di Campanula a mazzetti
Cresce prevalentemente sui prati aridi terrazzati.

<p>I fiori sono riuniti in glomeroli terminali o in fascetti nella metà superiore del fusto.</p> <p>Le foglie <a href=glos_bot.php?v=cauline>cauline</a> sono <a href=glos_bot.php?v=alterne>alterne</a>, cuoriformi, <a href=glos_bot.php?v=sessile>sessili</a>, abbraccianti il fusto.</p> <p>Un gruppo di Campanule nel loro <a href=glos_bot.php?v=habitat>habitat</a>.</p>
Specie: Campanula glomerata L.
Nome volgare: Campanula a mazzetti
Divisione: SPERMATOFITE
Sottodivisione: Angiosperme
Famiglia:CAMPANULACEAE
Habitat: prati aridi, margini boschivi
Fioritura: da Giugno a Ottobre
Forma: Emicriptofita scaposa
Durata/Portamento: perenne
Colore del fiore: azzurro, lilla
Origine: autoctona
Protezione: Nessuna

Pianta erbacea alta 40-70 cm che predilige i prati aridi del Parco.

Il fusto è semplice, eretto, leggermente angoloso, con peli sparsi.

Le foglie inferiori sono lanceolate, picciolate, con margine lievemente crenato; le cauline sono alterne, cuoriformi, sessili, abbraccianti il fusto.

I fiori sono riuniti in glomeroli terminali o in fascetti nella metà superiore del fusto e misurano 15-30 mm; il calice è lievemente peloso ed ha 5 denti triangolari-acuti. La corolla è azzurro-violetta e può essere più o meno pubescente.

I frutti sono capsule con 3 fenditure deiscenti alla base.

Particolarità:

  • Il nome del genere Campanula deriva dal latino e significa "piccola campana" con riferimento alla forma della corolla.
    Il nome della specie glomerata invece si riferisce alla disposizione dei suoi fiori.
  • Impollinazione:
    le Campanulaceae si affidano, per la maggior parte dei casi, all'impollinazione incrociata (tra piante diverse della stessa specie) da parte di molti insetti, soprattutto imenotteri. Perchè questo avvenga, le specie appartenenti a questa famiglia hanno adottato, nel corso della loro evoluzione, dei meccanismi particolarmente ingegnosi. Gli organi riproduttivi di questi fiori, attraversano tre stadi di sviluppo ben distinti.
    Nella prima fase, quando il fiore è ancora chiuso, gli stami, con le loro antere, sono appressati allo stilo e rilasciano gradualmente il polline su di esso. Lo stilo è peloso e vischioso e facilita il trattenimento dei granuli pollinici che vi si attaccano. In questa prima fase lo stimma è chiuso e dunque non atto a ricevere il proprio polline.
    Nella seconda fase il fiore si apre ed emette, in fondo alla corolla, le prime gocce di nettare nascoste dai filamenti posizionati alla base degli stami. Le antere, in questa fase, avendo ceduto tutto il polline, si discostano dallo stilo ed essicano.
    Nella terza fase, lo stilo si allunga notevolmente e lo stimma si apre in tre lobi pronti, a questo punto, a ricevere il polline di un'altra pianta della stessa specie.
    Gli insetti, attratti dal dolce nettare situato in fondo alla corolla, vi si introducono ed inevitabilmente si strofinano contro la colonna dello stilo raccogliendo sul loro corpo tutto il polline che vi era depositato. Quando finalmente andranno a visitare un altro fiore con lo stimma maturo (terza fase), vi faranno cadere il polline, dato che questo sarà il primo contatto per poter penetrare nella corolla.
Ultimo aggiornamento:
18/8/2015
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