Assenzio annuale
Foto di Assenzio annuale
Pianta aromatica con portamento piramidale.

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Specie: Artemisia annua L.
Nome volgare: Assenzio annuale
Divisione: SPERMATOFITE
Sottodivisione: Angiosperme
Famiglia:ASTERACEAE (COMPOSITAE)
Habitat: ruderi, incolti ghiaiosi
Fioritura: da Agosto a Ottobre
Forma: Terofita scaposa
Durata/Portamento: annuale
Colore del fiore: giallo
Origine: esotica
Protezione: Nessuna

Si tratta di una pianta erbacea con intenso e gradevole odore aromatico, originaria della Cina. Ha portamento piramidale con fusto eretto molto ramificato, striato (spesso arrossato), alto normalmente 50-150 cm ma che può raggiungere anche i 2 m. In Italia è rara e la sua presenza incostante; nel Parco è stata osservata lungo la ferrovia nel tratto Olgiate-Osnago, forse portata dai lavori di raddoppio del binario.

Le foglie sono 2-3 volte pennatosette, divise in lacinie strette leggermente revolute sul bordo.

Le infiorescenze sono costituite da piccoli e numerosi capolini penduli portati in pannocchie ampie e fogliose. Ciascun capolino, del diametro di 1-3 mm, è formato da soli fiori tubolosi. L'involucro è rivestito da squame paglierine, verdi sulla nervatura e con ampio margine traslucido.

I frutti sono minuscoli acheni senza pappo.

Particolarità:

  • Il nome del genere Artemisia deriva dal greco "artemés" = sano e salvo e la pianta era "sacra alla dea Artemide" (vedi Artemisia vulgaris).
    Il nome della specie annua si riferisce alla durata della pianta.
  • L'Artemisia annua viene usata in Cina da 2000 anni per curare numerose malattie. A seguito di studi approfonditi condotti da scienziati cinesi, si è recentemente scoperto (1972) che la pianta contiene un principio attivo, l’Artemisinina, che è il più efficace oggi esistente per combattere la malaria. A tal proposito numerose organizzazioni scientifiche ed umanitarie si stanno interessando a questa pianta, come ad esempio l'Istituto di Cooperazione Economica Internazionale (ICEI) che ha avviato la coltivazione sperimentale dell’Artemisia annua quale possibile strumento di lotta alla malaria nelle zone rurali difficilmente raggiungibili che non hanno accesso ai farmaci, come in molti paesi africani e sudamericani.

Ultimo aggiornamento:
23/6/2015
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