Ippocastano
Foto di Ippocastano
Le belle infiorescenze coniche dell'Ippocastano spiccano in primavera.

<p>L'<a href=glos_bot.php?v=infiorescenza>infiorescenza</a> vista da vicino.<br />Sui 2 petali superiori è visibile una macchia gialla, rosa o rossa a seconda del tempo di maturazione del fiore.</p> <p>I frutti sono grosse <a href=glos_bot.php?v=capsula>capsule</a> rotonde e verdastre, munite di corti aculei, che si aprono in tre <a href=glos_bot.php?v=valva>valve</a> e contengono un grosso seme di colore bruno lucido (simile alla castagna).<br />Nelle due immagini la sequenza del frutto chiuso (in alto) e le sue fasi di apertura (in basso).</p> <p>Il tronco è breve e sormontato da un'ampia chioma portata da numerose e robuste ramificazioni.</p> <p>Il tronco è breve e la corteccia si divide in scaglie grigio-brune.</p> <p>La <a href=glos_bot.php?v=gemma>gemma</a>.</p> <p>Portamento della pianta.</p>
Specie: Aesculus hippocastanum L.
Nome volgare: Ippocastano
Divisione: SPERMATOFITE
Sottodivisione: Angiosperme
Famiglia:SAPINDACEAE (HIPPOCASTANACEAE)
Habitat: prati terrazzati
Fioritura: da Aprile a Maggio
Forma: Fanerofita arborea
Durata/Portamento: albero
(perenne)
Colore del fiore: bianco
Origine: esotica
Protezione: Nessuna

L'Ippocastano è un albero a foglie caduche che può raggiungere l'altezza di 25 m. Il tronco è breve e sormontato da un'ampia chioma portata da numerose e robuste ramificazioni; la corteccia si divide in scaglie grigio-brune. E' una pianta importata dalla Turchia nel 1500 e successivamente coltivata per ornamento. Nel Parco, oltre a vederla spesso nei giardini sontuosi di vecchie ville, la si può trovare occasionalmente subspontanea sui prati terrazzati o negli incolti.

Le foglie, molto caratteristiche, sono opposte, palmate e divise in 5-7 segmenti di forma obovato-lanceolata con apice appuntito e margine doppiamente seghettato. Sono di color verde brillante nella pagina superiore e verde chiaro, con un leggero tomento sulle nervature, in quella inferiore. Il picciolo, lungo 10-20 cm, ha una base allargata ed una fenditura che lo solca.

I fiori, ermafroditi, sono riuniti in vistose infiorescenze a pannocchia di grandi dimensioni (fino 30 cm di grandezza e 50 fiori) erette e di forma conica, posizionate all'apice dei rami. Sono molto belli ed eleganti; osservati singolarmente si può notare la loro forma particolare (a simmetria bilaterale) con 5 petali bianchi ondulati che si sovrappongono lateralmente e al centro dove spiccano gli stami dai lunghi filamenti flessuosi. Sui 2 petali superiori è visibile una macchia gialla, rosa o rossa a seconda del tempo di maturazione del fiore. Il cambiamento di colore è un chiaro segnale che comunica agli insetti pronubi un messaggio preciso.
Infatti quando matura il polline e viene prodotto abbondante nettare, la chiazza assume un colore giallo intenso, ben visibile, che attrae api e calabroni e comunica loro che il cibo è abbondante. Il giorno successivo la tinta diviene rosa intenso e il nettare diminuisce come a dire: "affrettatevi che il cibo sta per finire". Esaurito il polline ed il nettare, la chiazza diventa rosso-scarlatto, un colore non percepito dagli insetti che ignorano questi fiori ormai appagati e pronti a produrre il loro frutto.

I frutti sono grosse capsule rotonde e verdastre, munite di corti aculei, che si aprono in tre valve e contengono un grosso seme di colore bruno lucido (simile alla castagna).

Particolarità:

  • Il nome del genere Aesculus è il nome latino che i Romani assegnavano ad una Quercia sacra a Giove.
    Il nome della specie deriva dal greco "ippos"=cavallo, e "castanon"=castagno, per l'uso dei frutti di questo albero come alimento stimolante per i cavalli.
  • Dai frutti vengono estratti principi che prevengono la trombosi; essi hanno inoltre un effetto moderatamente narcotico e i semi non trattati sono tossici.
    La corteccia era usata come febbrifugo.
    Attenzione: le indicazioni farmaceutiche hanno solo scopo informativo; qualunque applicazione e assunzione deve essere prescritta e seguita dal medico.
  • I fiori e le gemme dell'Ippocastano sono utilizzati nella floriterapia di Bach. Per approfondimenti vedi fiori di Bach.
  • Da circa 20 anni è comparso in Italia un lepidottero minatore fogliare (Cameraria ohridella) proveniente dalla Repubblica di Macedonia che infesta soprattutto gli Ippocastani a fiore bianco, provocando la caduta precoce delle foglie.
  • Il genere Aesculus appartenente alla famiglia Hippocastanaceae è stato incluso nella famiglia Sapindaceae (classificazione APW).

Ultimo aggiornamento:
10/12/2022
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