Felce dolce, Falsa liquirizia
Foto di Felce dolce, Falsa liquirizia
Alcune felci su un tronco di Sambuco.

<p>Aspetto della <a href=glos_bot.php?v=fronda>fronda</a>.</p> <p>I <a href=glos_bot.php?v=sori> sori</a> sono rotondi, di color giallo-arancio, disposti su due file parallele rispetto alla <a href=glos_bot.php?v=nervatura>nervatura</a> centrale della pinna. </p>
Specie: Polypodium vulgare L.
Nome volgare: Felce dolce, Falsa liquirizia
Divisione: PTERIDOFITE
Famiglia:POLYPODIACEAE
Habitat: boschi
Sporificazione: da Maggio a Settembre
Forma: Emicriptofita rosulata
Durata/Portamento: perenne
Colore del fiore:
Origine: autoctona
Protezione: Nessuna

Si tratta di un gruppo di felci che si ibridano facilmente tra loro, quindi all'apparenza molto simili e distinguibili solo con un attento esame microscopico delle spore. Sono provviste di un rizoma strisciante che si insinua nelle fessure delle cortecce marcescenti degli alberi o delle rocce ricoperte da muschi. Nel Parco oltre a Polypodium vulgare in senso stretto, c'è Polypodium interjectum ed altre specie ibride intermedie, ma si tratta di pochi individui presenti sporadicamente su vecchi tronchi (epifita). L'unica stazione finora trovata con diversi esemplari è una cava di arenaria dismessa.

Le fronde sono oblungo-lanceolate, strette, pennatosette, lunghe 30-40 cm. Le pinne sono strette e lunghe, generalmente arrotondate all'apice con margine ondulato e qualche volta denticolato.

Nella pagina inferiore delle fronde sono presenti delle formazioni dette sori: questi sono rotondi, di color giallo-arancio, disposti su due file parallele rispetto alla nervatura centrale della pinna e sono composti da numerosi sporangi. In questi ultimi vengono prodotte le spore di dimensioni microscopiche che hanno la funzione di assicurare la riproduzione della specie.

Particolarità:

  • Il nome del genere Polypodium deriva dal greco "polys" = molti e "podos" = piedi in quanto la pianta ha numerose radici che escono dal rizoma.
    Il nome della specie vulgare viene dal latino "vúlgus" = comune, diffuso.
  • Questa felce era conosciuta fin dall'antichità: Dioscoride, Galeno e successivamente Mattioli ne descrissero le virtù purgative.
    Infatti il rizoma della pianta emana un gradevole sapore di liquirizia ed ha molte proprietà medicinali: aromatizzanti, lassative, colagoghe, espettoranti, antinfiammatorie, vermifughe.
    Indicato per la stitichezza cronica, per l'itterizia, nell'insufficienza epatica; i contadini lo impiegavano contro la tosse, il catarro cronico, i raffreddori.
    Attenzione: le indicazioni farmaceutiche hanno solo scopo informativo; qualunque applicazione e assunzione deve essere prescritta e seguita dal medico.
  • Per il sistema riproduttivo delle felci vedi Athyrium filix-femina.
Ultimo aggiornamento:
10/6/2015
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